Tag: ideologia

Il neoliberismo come lo schiavismo

Che la globalizzazione neoliberista abbia avuto e abbia effetti nefasti sulla vita di miliardi di persone è ormai un fatto acclarato, di un’evidenza tale che neanche le istituzioni che la hanno storicamente sostenuta e alimentata ideologicamente, economicamente e in parte politicamente possono più negarlo: il neoliberismo fa male all’umanità. Ormai è riconosciuto ufficialmente da studi




Critica della tolleranza

«La distanza di sicurezza tra pensiero repressivo e azione repressiva si è pericolosamente accorciata» Herbert Marcuse, Critica della tolleranza Quando si legge un libro ben scritto, di frequente ci si imbatte in semplici frasi o in più complesse manifestazioni del pensiero in grado di esprimere l’universale, lo spirito del tempo, quella sensazione che tutti avvertono




È più facile trovare un guerriero

È più facile trovare un buon guerriero che un buon narratore, ed è più agevole dare un colpo di picca che comprendere i disegni di quanti, sotto i nostri occhi, non fanno altro. Jean-François-Paul de Gondi, Mémoires È chiaro che il giudizio che diamo al presente è viziato da convinzioni particolari: c’è una naturale propensione




«There is no alternative»

Articoli correlati: Sull’egemonia culturale, «Sacrifici o baratro», L’illusione del binomio liberismo-benessere, Il migliore dei mondi possibili ai tempi del pensiero unico, La manovra di Ferragosto e la shock economy, Le vacanze, La fine delle ideologie. Verranno al contrattacco con elmi ed armi nuove (CCCP, Curami) Riporto di seguito uno stralcio dell’introduzione di un libro di Graeber,




Convergenze ideologiche: il circolo fallace delle sociobiologie

Le coincidenze a volte sanno essere sorprendenti. Nelle ultime due settimane ho esposto su questo blog le mie perplessità su chi ha la pretesa di considerare universali, naturali, indiscutibili presunti sistemi sociali o leggi economiche quando piuttosto la loro giustificazione è ideologica. Ho cercato di dimostrare, nei dibattiti sviluppatisi in calce agli ultimi due post,




Le ideologie sono sempre degli altri

(breve manuale di autodifesa nell’era post-ideologica) post correlati: La manovra di Ferragosto e la shock economy, «Sacrifici o baratro», La fine delle ideologie, La democrazia ha senso?, Il migliore dei mondi possibili al tempo del pensiero unico C’è chi dice che l’uguaglianza sociale tra gli uomini «porterebbe la società ad atrofizzarsi», perché il singolo individuo




Vuoti da riempire

Vi propongo una mia riflessione scaturita dalla lettura di un articolo di Wu Ming 1 sul frame né di destra né di sinistra molto in voga negli ultimi anni, ma che ha radici storiche molto più profonde, che risalgono almeno al secondo dopoguerra. Premetto che, in sintonia con altri interventi di questa discussione, ritengo che




Aiutiamo il vicino

Se lei fa un incidente in macchina l’economia ci guadagna. I medici lavorano. I fornitori di medicinali incassano e così il suo meccanico. Se lei invece entra nel cortile del vicino e gli dà una mano a tagliare la siepe compie un gesto antipatriottico perché il Pil non cresce. Questo è il tipo di economia




La fine delle ideologie

Ogni tanto, quando qualcuno dice qualcosa che finalmente abbia un senso, lo si taccia di ideologia, che nel linguaggio dei giornali, dei parlamenti e dei salotti è una parolaccia, pari a demagogia. L’ideologia è, per costoro, la maggiore causa del «rifiuto di ogni idea di innovazione» (vedi per esempio in Val di Susa), il capriccio




Spargimenti di sangue

Mi chiedo se coloro che si ergono a difesa della democrazia liberale, condannando ferocemente “le ideologie” della sinistra radicale adducendo come motivo la violenza e la morte che a questa sarebbero connaturate, abbiano mai avuto cura di ragionare un poco. Pensano forse costoro, senza la minima profondità storica, che la democrazia borghese sia una costante