Tag: movimento

Cari studenti del liceo Fermi di Ragusa…

Cari studenti del liceo scientifico E. Fermi di Ragusa, vorrei fare sapere a tutti voi, se non ve ne rendete già conto (ma a questo punto mi sembra di no, visto che non vi ribellate) che vi stanno mettendo i piedi in testa in tuti i modi; e non mi riferisco alla scontata “riforma Gelmini”,




Dalla parte sbagliata

Una ragazza martedì scorso era davanti ai cordoni della polizia mentre loro avanzavano. Stavano per colpirla, ma lei non aveva né casco né sassi in mano, piangeva perchè sconvolta e stringeva nelle mani il testo della Costituzione Italiana. Loro si sono fermati; lei ha letto loro ad alta voce gli articoli 3, 4, 33 e




Normalisti indisponibili

Oggi, 29 novembre 2010, la Scuola Normale Superiore di Pisa è stata occupata da un gruppo di suoi studenti. In questo documento affermiamo le ragioni della nostra contrarietà al DDL 1905 in discussione in questi giorni alla Camera, che si inserisce in una politica di delegittimazione sistematica dell’università italiana (politica che necessariamente colpisce anche la




La conoscenza è un atto politico

Per chi oggi non avesse comprato Terra, quotidiano nazionale, con il supplemento della Rete della Conoscenza, pubblico qui il mio articolo dal titolo “La conoscenza è un atto politico” Cosa succede quando decine se non centinaia di migliaia di studenti in tutta Italia decidono di riempire le piazze delle loro città, di occupare le proprie




Indisponibili davvero

Considerazioni sulla protesta del mondo della formazione e critica dei metodi di lotta finora utilizzati. Ecco cosa propongo invece per una minaccia che sia vera, viva, valida. Bloccare le università non basta per bloccare l’economia. È vero che la ricerca produce ricchezza e che l’Italia è retrocessa economicamente rispetto ad altri paesi industrializzati e post-industriali




Sull’estetica del conflitto [parte 1]

Fin dai primi anni di elaborazione delle teorie marxiste e della conseguente presa di coscienza del conflitto sociale di classe, la struttura di quest’ultimo ha trovato sostegno pragmatico e giustificazione teorica nella pratica della minaccia. I movimenti operai  dei primi del Novecento contavano sulla possibilità reale di provvedere, se le istanze proprie della classe proletaria