La moda dei vecchi reati
Più di cinque anni dopo, è arrivata una sentenza che condanna 16 studenti e con loro un intero movimento di massa che per mesi animò le piazze italiane in un’ondata di mobilitazione popolare che anticipò quel sovversivo 2011 delle rivolte arabe, delle acampadas spagnole e di Occupy Wall Street. Riprendendo DinamoPress: «Tanti e diversi i reati contestati, tra cui pesano maggiormente quelli di resistenza aggravata e lesioni, che portano alle richieste di pena più alte. Diverso invece l’esito legato all’assurda accusa, fortemente voluta dal PM Tescaroli, di attentato contro gli organi costituzionali. Un reato comparso nei registri delle indagini una sola volta, più di cinquant’anni fa. Per quest’accusa fuori dal tempo sono stati assolti tutti gli imputati». “Attentato contro gli organi costituzionali”. Un vecchio reato, ma ormai, dopo le condanne di Genova 2001 e il ripescaggio di devastazione e saccheggio, vecchio reato introdotto dal regime fascista per reprimere il dissenso politico, tra le procure si è sempre più diffusa la moda di sollevare accuse per reati ormai desueti e fuori dal tempo.
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