Alleanze incrociate

Oggi, Renzi e altri capi di Stato e governo erano ad Antalya, in Turchia. Hanno parlato molto delle misure da prendere contro il terrorismo, e lo hanno fatto con Erdogan, quello che ordina all’esercito di sparare sui curdi che combattono l’ISIS, quello che tratta con l’ISIS attraverso losche manovre di intelligence e permette ai militari dell’ISIS di attraversare a proprio piacimento la frontiera turca che neanche ai profughi e agli sfollati è permesso di attraversare. Nel frattempo il PKK, uno dei maggiori partiti curdi attivi contro l’ISIS, è ancora ufficialmente considerata un’organizzazione terroristica dalla Turchia, dagli Stati Uniti e l’Unione Europea e subisce ogni giorno l’attacco incrociato dell’esercito turco da un lato e dell’ISIS dall’altro. E l’Arabia Saudita, alleata dell’Italia e degli Stati Uniti, è ideologicamente (e forse finanziariamente) sostenitrice del fanatismo islamico wahhabita propugnato dall’ISIS. Se questo non bastasse a giustificare il titolo, il supporto che l’Occidente fornisce ciecamente ad Israele dovrebbe risolvere la questione. O forse si pensa che ciò che fa l’ISIS sia meno accettabile di ciò che fa Israele da decenni, ogni giorno e con molte, molte più vittime?