Il consenso degli onesti

Riflessioncina sull’affermazione di Landini: quando la smetteremo di pensare all’onestà come categoria politica? È retaggio di quel berlusconismo culturale che ha prodotto il feticismo vuoto della legalità, il moralismo “donnista” e benpensante, il fascino del manettaro liberale sedicente di sinistra.
Detto in altri termini: vogliamo creare consenso di classe su condizioni materiali o continuare a cercarlo su basi astratte e morali?
Che cazzo me ne faccio del consenso degli onesti se si può onestamente smantellare lo stato sociale e onestamente favorire i padroni, se si può onestamente manganellare e spaccare le teste di chi contesta le istituzioni, se si può onestamente calpestare i diritti altri di esseri umani?