Cos’è reo tempo
L’epoca in cui viviamo è un’epoca violenta: violento è il sistema economico, intrinsecamente autoritario, basato sulla gerarchia e sulla disciplina piuttosto che sulla partecipazione e sulla condivisione; violenta è l’esistenza precaria di milioni di persone, determinata dall’esigenza di una fonte inesauribile di schiavi ricattabili; violento è il destino di chi non possiede mezzi per vivere se non la possibilità di vendere la propria forza-lavoro; violenta è la negazione dei diritti a chi rifiuta di vivere seguendo questa regola; violenta è la costrizione cui sono soggetti esseri umani considerati da punire anziché da ascoltare; violento è il linguaggio che esecra le alternative, condanna la diversità, rafforza l’ordine costituito, accentua le discriminazioni e perpetua le disuguaglianze; violenti sono i luoghi comuni; violenta è la rimozione del processo di produzione dall’immaginario collettivo; violenta è la mercificazione di ogni cosa; violenta è l’imposizione culturale, la propagazione di stereotipi, la normazione dei comportamenti, la morbosità del decoro borghese.
Violenta dunque è quest’epoca in cui viviamo, ma il “reo tempo” non è questo tempo: la Storia è una storia di oppressioni, prodotte dall’esistenza nelle organizzazioni sociali di interessi contrapposti e inconciliabili.
Videro la storia all’opera gli schiavi che costruirono le grandi piramidi per i loro oppressori di millantata discendenza divina; la saggiarono i compagni di Spartaco nel risalire la penisola italica partendo dalla Sicilia per sfidare i loro padroni; l’attraversarono i contadini che si rivoltarono contro i signori che li affamavano; la sentirono sulla propria pelle i popoli invasi e conquistati; la misero alla prova i giacobini e i bolscevichi; la conobbero gli operai durante il processo di industrializzazione; l’assaggiarono i popoli sotto i regimi del Novecento; la sfidò la Resistenza europea; ne sperimentarono una manifestazione gli studenti e i lavoratori immateriali; la subirono le vittime della repressione, in tutte le epoche dall’inizio della storia e della società divisa in classi.
Un faraone, un aristocratico romano, un re, un cardinale, un borghese ottocentesco, un dittatore militare, un banchiere affabile: sono i volti del potere che opprime.
Non esiste tempo che non sia reo.
Ultimo degli appunti sparsi
- Il muro climatico Sette paesi tra i maggiori inquinatori e responsabili del cambiamento climatico sono, guarda caso, pure quelli che spendono somme immense, difficili da concepire per noi comuni mortali, per costruire muri, armare le frontiere, sorvegliare e torturare chi vorrebbe attraversarle. Chi si trova in quest'ultima condizione, il più delle volte è spinto da necessità e urgenze che derivano proprio dalla crisi climatica. Eppure, nonostante il segretario di Stato degli USA assicuri che la sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico sono elemento centrale delle politiche USA, il suo paese continua a spendere più di 10 volte di più per l'apparato repressivo alle frontiere che contro la crisi climatica. Ed è ovvio: sa benissimo che le misure messe in atto dalle politiche per questo fantomatico "elemento centrale" sono del tutto insufficienti. Sa che si tratta di una barzelletta raccontata per far stare buona una gran parte dell'informazione e delle organizzazioni politiche liberali (allo stesso tempo ridicole, perché senza più alcuna credibilità, e pericolose, perché sono mandanti dei fascisti). Quindi ricordiamocelo la prossima volta che si parla di politiche climatiche qua in Europa. Perché vale esattamente lo stesso discorso. Ricordiamocelo quando si parla delle vittime morte alla frontiera tra la Polonia e la Bielorussia. Le istituzioni europee con i loro cazzo di accordi fasulli sul clima e le loro cazzo di dichiarazioni fasulle sull'accoglienza e i diritti fanno solo vomitare e meritano di estinguersi nel più breve lasso di tempo possibile. ×0
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